"La Carovana è partita da Gorizia alle 7 di venerdì 1 aprile.
Un pullman, 65 mezzi privati e 200 persone per conto di oltre 150 associazioni del mondo della società civile e del volontariato cattolico e laico, tra cui NOVA e Forumsad Onlus.
L’associazione Papa Giovanni XXIII, promotrice dell’iniziativa, si è fatta carico del difficilissimo e delicato compito dell’organizzazione e della logistica.
Visto il numero, non posso che citare solo alcune delle realtà che hanno partecipato: dalla CGIL a Pax Christi, al Movimento dei Focolari, all’ARCI, a Mediterranea Saving Humans, al centro sociale Labàs, a Libera, all’Albero di Cirene, al Gruppo Abele, a Un ponte per… Realtà di diversa estrazione e impegno, ma accomunate dall’opzione della scelta pacifista e non violenta, seppure declinata secondo sensibilità differenti. Una scelta che significa lavorare concretamente per il disarmo, per bloccare la produzione e vendita delle armi, per contenere l’estensione delle alleanze militari internazionali.
E soprattutto per stare dalla parte delle vittime della guerra, senza distinzione.
Arrivati a Leopoli nella tarda mattinata del giorno 2, dopo 16 ore di viaggio e 4 di attesa alla frontiera, abbiamo scaricato nei magazzini di Caritas le casse di aiuti umanitari, in particolare medicinali e materiale igienico-sanitario.
Alla Stazione ferroviaria, crocevia dell’arrivo dei profughi dalle parti del Paese più colpite dai bombardamenti (Leopoli, città di 700 mila abitanti, conta oltre 200.000 profughi), abbiamo preso contato con le ONG locali che gestiscono il flusso di gente che è costretta a fuggire. Dando preferenza ai nuclei familiari composti da una donna con figli\nipoti (gli uomini dai 18 ai 60 anni sono soggetti a leva obbligatoria) abbiamo distribuito tra gli equipaggi circa 300 persone. Di questi, 30 portatori di handicap che hanno trovato un passaggio su un pullman trovato in loco.
Dalla Stazione è poi partita una marcia silenziosa, che ci ha portato verso il centro della città. Tutti noi portavamo, visibili, le insegne della Carovana: una sciarpa bianca con la scritta #Stopthewarnow. E’ stata la prima manifestazione per la pace in Ucraina dall’inizio della guerra.
Alcuni equipaggi, tra cui il nostro, sono tornati la sera stessa. Dopo i posti di blocco disseminati lungo la superstrada tra Leopoli e la frontiera, sui quali spesso sventolavano insieme la bandiera ucraina e quella inquietante e minacciosa di Pravji Sector, organizzazione paramilitare e partito politico di estrema destra, e dopo altre quattro ore di attesa e discussioni a volte tese alla frontiera, accompagnate da minuziosi controlli sulle persone e sulle merci in uscita, siamo arrivati in Polonia e, il giorno dopo, in Italia."
Massimo Vaggi - Presidente NOVA OdV


